Tutto sta altrove e ogni altrove rincorrendosi manca. Partire da qualcuno ("martiri del linguaggio") per giungere là dove la babele del linguaggio implacabilmente si insulta (l'entropia, si sa, non è più misurabile). Il flusso dei link è talmente veloce che tutto sembra immobile. Nel XIII libro degli Annali, Tzu-Lu chiede a Confucio: "Se il duca di Wei ti chiamasse per amministrare il suo paese, quale sarebbe il tuo primo provvedimento? Il Maestro rispose: La riforma del linguaggio". Ma che farcene di riformare ciò che continuamente ci sfugge?

Everything is somewhere else and any somewhere else, by chasing after each other runs low. Starting from someone ("martyrs of language") in order to get to the place where the Babel of language relentlessly insults itself (everybody knows that entropy cannot be measured any longer). The link flow is so fast that everything looks motionless. In the book XIII of the Annals Tzu-Lu asks Confucio: "If the duke of Wei asked you to rule his country, what is the first measure you would take? The master replied 'the reform of language'". But what is the point in reforming something that keeps to escape us?

From Antonin Artaud, Carmelo Bene, John Cage, Giampaolo Guerini, Walter Marchetti, Paul Valéry to Giampaolo Guerini
WHO YOU TO DO TOO
Including:Lo stato del dove, Passim, Perì pràxis, "TeatroDelSilenzio" # 1-10.

Critical studies by R. Birilli, J. Cage, M. Carozzi, I. Ceruti, F. Donatoni, C. Guidi, R. Melchiori, T. Ogliari, C. Puleo, A. Radovan, G. E. Simonetti; legal documents by Forti, Landi, Famiano, Bonfiglio, Truitt, Fariselli & Mastromonaco; cuttings from G. Bruno, J. Cage, M. Duchamp, J. Joyce, F. Nietzsche, R. Rauschenberg, A. Rimbaud, D.-A.-F. de Sade; "Le questionnaire de Marcel Proust" (someone answered to it); italian traslations from Friedrich Hölderlin; studies through Finnegans Wake by James Joyce; sponsored by Caron Ships, Museum Boymans-van Beunwgen, Kunstforum, Hans Paul Krieger; bonus tracks by Artaud, Bene, Cage, Duchamp, Dylan, Joyce, Marchetti, Rimbaud, Taverné and others.

Supervision Cristiana Puleo; art director Julia Taverné; tecnical support Massimo Sarti; cover box by Carlo della Corte and Giuseppe Mazzariol; advertising by Riccardo Betti inferior at 70%.


Antonin Artaud,
…passim…

…un uomo si possiede a tratti e anche quando si possiede non si raggiunge mai…
...a man can only possessed every now and then and even when he is possessed he can never be reached...

…chi possiede la scienza non la conosce…
...whoever possesses science does not know it...

…più l'uomo si preoccupa di se stesso, più le sue preoccupazioni sfuggono in realtà all'uomo…
...the more man worries about himself the more his worries escape him...

…il sapere razionale impedisce la conoscenza…
...rational learning hinders knowledge...

…esiste un luogo inaccessibile ma certo…
...there is a place inacessible, but certain...

…vedersi e ignorare che è se stessi che si vede…
...to see oneself and ignore that it is oneself that one sees...

…dipingere la forma che svanisce, non la linea che racchiude tutte le altre, ma quella stessa che comincia a non essere più…
...to paint the shape that vanishes, not the line that contains all the others, but that same line which starts to no longer be...


Carmelo Bene,
…passim…

…il mondo mi deve il fatto ch'io finga di esistere…
...the word owes me the fact that I pretend to exist...

…usare la voce per negare il dire…
...to use one's voice to deny saying...

…gesto che nel suo compiersi disapprova l'agire…
...a gesture which, in being accomplished, disapproves of acting...

…detestare quello che si è, non condividere quello che si fa, non essere d'accordo con se stessi…
...to detest what one is, not to share with what one does, to disagree with oneself...

…il genio vuole essere trascurato…
...the genius wants to be neglected...

…il significato è un sasso in bocca al significante…
...the meaning is a stone in the mouth of the significant...

…il teatro è tutto ciò che non si può né vedere né comprendere: presenza e al tempo stesso assenza, immediato svanire, nell'atto, nell'abbandono (per abbandonarsi bisogna essere completamente stupidi)…
...the theatre is everything we can neither see nor understand: presence and absence at the same time, immediate vanishing, in the acting in the abandoning (to abandon oneself one has to be completely stupid)...

…la lettura come oblio, non ricordo: in balia dei significanti…
...reading as oblivion, as non remembrance: at the merey of significants...

…noi siamo un corpo, non è vero che abbiamo un corpo, in quanto noi non siamo (Gilles Deleuze)…
...we are a body, it is not true that we have a body, since we are not (Gilles Deleuze)...


John Cage,
…passim…


(photo of Steven Speliotis)

…l'arte ha a che fare con l'esperienza, non con la comprensione…
...art has to do with experience, not with understanding...

…possiedo una scorta inesauribile di risposte a
domande che non ho ancora fatto…
...I possess an inexhausible stock of answers to questions which I have not asked yet...

…è quando la gente apprezza ciò che faccio che devo stare in guardia…
...it is when people appreciate what I do that I have to be on the look-out...

…se non hai a disposizione tempo sufficiente per portare a termine qualcosa, allora considera il lavoro già finito quando lo hai iniziato…
...if you do not have enough time to accomplish something, then consider your work as if you had already finished with it when you started...

…ciò che mi interessa è ciò che non conosco…
...what I am interested in is what I do to not know...

…la comprensione di una cosa mi preclude la possibilità di usarla in seguito…
...understanding something prevents me from using that thing later on...


Giampaolo Guerini
…passim…

…bisogna stare sempre molto vicini a non fare niente, ma farlo…
...one must always be close to doing nothing, but do it...

…l’abolizione dell’iconografia è premessa, l’atto non è un modo, né ha possibilità d’identificazione, a volte non è neppure: non formare né sformare, ma liquidare; semplicemente rendere manifesta l’erosione del pensiero…
...the abolishment of iconography is premised, acting is not a methos, nor can it be identified, sometimes it simply is not: neither to shape not to spoil the shape, but to liquidate; to simply manifest the erosion of thought...

…l’atto si appropria di qualunque forma per disappropriarla a se stesso…
...the acting takes possession of each shape in order to disappropriate it to itself...

…l’intestimone non si arrende mai quando tenta di accedere all’incomprensibile…
...the non-witness never surrenders when he tries to access to the incomprehensible...

…è per abitudine che consideriamo qualcosa comprensibile…
...it is a habit for us to consider something comprehensible...

…la santità è essere il proprio altrove, vedere ovunque l’identico del medesimo…
...sanctity is to be one's elsewhere, to see the same of the selfsame everywhere...

…ogni progetto deve contenere un presupposto che viene contraddetto realizzandolo…
...each project must contain a premise which is contradicted when one puts it into practice...


Tiziano Ogliari
Oberblitz: nota all’opera visibile di Giampaolo Guerini

Vista su Oberblitz

A Oberblitz, sul Tagliamento, si può dire esista una pieve romanica il cui transetto, disassato rispetto al corpo della chiesa, formi un’abside lunga, coronata dalle consuete creature fantastiche che aggettano e sono ormai nate e incarnate.
Lì per lì, si può anche dire che nei paesaggi di Cézanne, nei versi di Dante, Pascoli, nelle viste di Scardanelli e Giorgione, quel che noi ora vediamo da fuori quadro sia lo stesso visto "allora" da dentro: una pagina, o un quadro, è un collo d’imbuto in cui qualcosa, che sta lì, condiverge, ci porta dentro ricollocandoci fuori, in una disattesa, perpetua passione d’attesa.
Si può anche dire che invece, e prender dei punti di sospensione (come gli Stoici, come Descartes, come Husserl, come il Basket, come la chimica elementare).
Si può dire di tutto. Pellegrinare a Oberblitz. Guadare il Tagliamento. Ma c’è una sconvenienza, un taglio che ci rinfaccia che il tutto non è abbastanza, non è sufficiente.
Mi pare che un decorso, ragionevolmente semplice, dell’opera (questa parola svestiamola e rivestiamola come un’indossatrice che è tanto corpo per gli abiti da essere un abito senza corpo), porti alla sua perdizione recuperabile, al "noi che ci perdiamo nel tutto insufficiente, e in tanto lo facciamo insufficiente in quanto recuperiamo il punto di partenza" di perdizione. Faccio un esempio: entriamo in un bosco per una camminata e ci troviamo persi. Il nostro primo riferimento, nella ricerca di una via d’uscita, sarà quel "dove" noi ci rendiamo conto di esserci perduti. Il punto che ci trova persi è quello cui riferire il nostro ritrovarci; ci riferiamo al punto in cui mancano i riferimenti.
Ci troviamo in uno spazio, in un tempo irriferibili, nonostante Prigogine e il capitano Kirk.
Per riferirci pensiamo "allora" che i mostri della pieve di Oberblitz sono anche in San Michele a Pavia, in Bosch, in Spielberg e Lynch, e in quasi tutti i cartoni animati giapponesi; oggetti nautilus che sembrano innalzarsi nell’etereo concettuale in realtà, o invece, s’immergono nella nebulosa agitata del "ciò che sta per essere chiamato", del prenominale, di "quel che" Platone chiamava soma. Fateci caso: quando entriamo in contatto con qualcosa, prima di dirne il nome (anche solo pensandolo, anche senza esserne convinti), abbiamo un rapporto di confusa materialità con questa cosa. È una situazione che possiamo ben determinare quando usciamo dalla familiarità degli oggetti e cerchiamo il nome per un oggetto inusuale, il cui "come si chiama" non viene alla mente. Ci troviamo ad aver a che fare con la prenominalità che trattiene gli oggetti estraniandoceli, in una lieve, disponibile riluttanza. Allora diciamo che di lamiera fessa son fatte tutte le automobili, di tela anche gli abiti e il bianco è disponibile: dalle acque sembra emergere un periscopio.
Ma non basta. Anche pensando alla comunanza, alla riferibilità estrema o più che infinita di un oggetto chiamato in causa nell’opera, di ogni parola implicata nel discorso, non vi è sufficienza. Si sente che il voler dire vuol essere da meno di quel che dice: vuol essere nemmeno minimale, ma aperto, perciò già sufficiente, per aprire un discorso.
Dopo aver indossato e indoxato, abitato e abitato, un’opera è un posto nel quale tutto ciò che conta vi succede al di fuori, se lo si guarda da lì dentro.


Anne Truitt
Public Opinion

Opinion Systems
Public Opinion Poll Service
950 Independence Ave
Washington, N.W. 20560, U.S.A.
Tel. (202)358.82.00/01
Fax (202)355.17.02/03/04
e-mail
atruitt@opinionsystems.com
home page
http://www.opinionsystems.com

Public opinion poll ordered by Giampaolo Guerini. It is based on actions happened between 1980-1990 in the United States.Questions were asked 157,000 peoples. The results are based on their answers that, obviously, couldn’t be checked.

How many people read The Catcher in the Rye by J.D. Salinger
and listened to Die Zauberflüte by W.A. Mozart
14,320
How many people read The Catcher in the Rye by J.D. Salinger
and listened to Die Zauberflute by W.A. Mozart
and met with a car accident
13,702
How many people read The Catcher in the Rye by J.D. Salinger
and listened to Die Zauberflute by W.A. Mozart
and met with a car accident
and saw a J.L. Godard’s film
3,037
How many people read The Catcher in the Rye by J.D. Salinger
and listened to Die Zauberflute by W.A. Mozart
and met with a car accident
and saw a J.L. Godard’s film
and lost an umbrella
2,916
How many people read The Catcher in the Rye by J.D. Salinger
and listened to Die Zauberflute by W.A. Mozart
and met with a car accident
and saw a J.L. Godard’s film
and lost an umbrella
and wrote a poem about corkscrew
4
How many people read The Catcher in the Rye by J.D. Salinger
and listened to Die Zauberflute by W.A. Mozart
and met with a car accident
and saw a J.L. Godard’s film
and lost an umbrella
and wrote a poem about corkscrew
and have never drunk champagne
1

Washington 10, 12, 1994

Anne Truitt for Opinions Systems

[Sondaggio richiesto da Giampaolo Guerini basato su situazioni avvenute negli Stati Uniti dal 1980 al 1990. Il risultato è interamente basato sulle risposte di 157.000 persone e, all’evidenza, non direttamente verificabile. "Quante persone hanno letto The Catcher in the Rye di J.D. Salinger" "e ascoltato Die Zauberflute di W.A.Mozart" "e avuto un incidente stradale" "e visto un film di J.L. Godard" "e perso un ombrello" "e scritto un poema sul cavatappi" "e non hanno mai bevuto champagne".]


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